domenica 31 agosto 2008

non sono un gran che a cucinare, ma le patate mi vengono piuttosto bene



e con l'aiuto dei polpettoni già pronti... ne esce una cena non male.



(considerando che cucino su un fornello da campo sbilenco, il risultato è quasi prodigioso.)

sabato 30 agosto 2008

oh. mio. dio.

ho trovato questo "test": dimmi che colore ti piace e ti dirò chi sei, questo il responso che mi riguarda:


AZZURRO (e affini)

l'azzurro è simbolo di ispirazione e di devozione, della tranquillità e della pace. è quindi particolarmente indicato per luoghi adibiti a meditazione o cure. in particolare per la cura della tensione, palpitazione, insonnia.
è un colore ancestrale, insieme al giallo il più antico percepito dall'uomo. è il colore degli affetti più duraturi e profondi, della riflessione e del riposo.

se amate questo colore siete riflessivi e pacati, affettuosi e romantici e su di voi si può fare grande affidamento. attenzione però, se il vostro amore per questo colore è totale ed esclusivo, allora avete problemi legati alla sfera affettiva. forse non vi sentite amati abbastanza, o vi manca la tenerezza e di questo soffrite. attenzione, se rifiutate categoricamente l'azzurro avete ugualmente problemi affettivi, anche se li affrontate in modo contrario: rifuggite gli affetti per paura di essere "incastrati", forse avete sofferto precedenti delusioni.

venerdì 29 agosto 2008

piano b

il matematico da grande, vuole fare il matematico. vuole insegnare teoria degli insiemi a persone interessate alla materia. per darvi un'idea di quanto sia diffusa in italia questa ostica disciplina (ma le proporzioni più o meno valgono anche per il resto del mondo) sappiate che ci sono oltre 800 docenti di analisi, oltre 400 di geometria e 36 di logica (la teoria degli insiemi è una branca della logica matematica).
entrare nell'olimpo dei prescelti (di solito bisogna essere orfani*) è un'impresa da veri uomini.
per questo sta seriamente valutando il piano b: sfondare nel mondo della musica elettronica (il piano b prevede anche una versione b1: diventare il primo dj clown, non chiedetemi cosa sia, non ne ho idea).
dato il successo dei dottorandi in materie scientifiche che pubblicano libri molto apprezzati dal pubblico (sto pensando al fisico paolo giordano, vincitore del premio strega con il romanzo la solitudine dei numeri primi e all'astrofisica licia troisi, autrice fantasy di grande successo) ho tentato di indurlo a seguire il piano c: far pubblicare un mio romanzo a nome suo, oppure fargli scrivere il giallo che ha in mente. sappiate solo che il movente dell'assassino è l'utilizzo dell'assioma di scelta (qui ci vorrebbe un link a wikipedia, ma ve lo risparmio).
visto che ora si sta dilettando con la musica, e sogna un successo planetario, di nicchia (perché non sarà mai migliore né peggiore di nessuno finché sarà diverso) ecco a voi il link al suo space


* nei romanzi fantasy il protagonista predestinato, è sempre orfano

giovedì 28 agosto 2008

pressione

matematico: eddai, muoviti, scrivi 'sto cavolo di post
azzurropillin: scrivilo tu, se sei tanto bravo
matematico: mmm
azzurropillin: appunto

il fatto è che stasera il treno ha fatto 40 minuti di ritardo (ed è la seconda volta questa settimana) così il progetto di acquistare un quaderno azzurropillin e una penna nuova è miseramente naufragato davanti alla serranda inequivocabilmente chiusa della cartoleria vicino casa.
avrei voluto mostrarvi orgogliosa la copertina, e raccontarvi quanto bisogno ho di scriverci dentro. perché queste pagine non bastano più, perché scrivere mail a caso non è sufficiente, perché ci sono cose che non so dire e non so scrivere di me agli altri, ma solo a me stessa.

mercoledì 27 agosto 2008

museo della bottiglia

da quando è tornato il matematico, si è tornati alla normalità.
ed ecco che ha riaperto i battenti il "museo della bottiglia"




la collezione è ancora limitata, per cui l'ingresso al museo, per ora, è gratuito. ma credo che tra breve potrò cominciare a far pagare il biglietto...

martedì 26 agosto 2008

energia solare

ci ho messo un po', ma finalmente l'ho capito: funziono a energia solare.
ed ora che le giornate si stanno significativamente restringendo io mi alzo già stanca e finisco stesa sul letto totalmente scarica e molto in anticipo rispetto a qualche settimana fa.
le verdissime risaie del vercellese stanno ingiallendo.
l'autunno sta arrivando, anche se non siamo nemmeno a fine agosto. e non mi preoccupa il freddo, non mi preoccupa il fatto che i ritmi lavorativi tra poco aumenteranno significativamente. quello che mi terrorizza è dover accendere la luce in cucina per fare colazione, arrivare in stazione guardando la mia ombra moltiplicarsi per effetto delle luci dei lampioni ed essere accompagnata dalle stesse ombre al ritorno.

lunedì 25 agosto 2008

occultamento

mentre il matematico si fa il bagno io occulto le prove del reato. la maglietta preferita del matematico sta per sparire, ma voi non avete visto nulla, mi raccomando.
da lontano sembra tutto normale



ma da vicino è evidente che la stampa si è tutta screpolata


giuro che non è colpa mia. l'ho lavata in lavatrice con il programma più delicato che c'è, a 30 gradi!!
come dite?! avrei dovuto lavarla a mano?! troppo tardi.

per chi fosse curioso la scritta recita:
"le grandi menti parlando di idee, le menti mediocri parlano di fatti... le piccole menti sparlano delle persone".

domenica 24 agosto 2008

l'ultima domenica da single

anche oggi ho cercato blandamente (tra la finale olimpica di basket, la vittoria di cammarelle, la cerimonia di chiusura delle olimpiadi, le immagini più significative delle medaglie vinte dagli atleti italiani) di rimettere in sesto i 30 metri quadri mansardati in cui da domani dovrà stare anche il matematico e tutta la sua roba.
ho piegato qualcosa come 50 sacchetti di plastica e ho capito che bisogna dire stop ai sacchetti di plastica, e non perché non sono biodegradabili e inquinano, ma perché ingombrano tantissimo, raccattano un sacco di polvere, capelli, peli di barba e una volta che te li sei messi in casa non sai più che farne (quelli troppo piccoli sono inutili e quelli che rifilano nei negozi di abbigliamento hanno una forma scomoda).
ho riempito una lavatrice con una quantità inenarrabile di magliette scure del matematico impregnate della fragranza ocean breeze (30 gradi, programma per cotone delicato, due acchiappacolore) e... ho rovinato la sua t-shirt preferita (se domani sera non posto significa che mi ha tagliata a pezzetti e mangiata per cena).
mi sono tagliata le unghie (un po' troppo corte e adesso mi fanno male tre polpastrelli su dieci).
per l'ennesima domenica non ho messo nemmeno il naso fuori casa. ma dalla prossima settimana si ritorna al regime imposto dal matematico: mostre, musei, concerti, cinema. c'è da ammortizzare la spesa sostenuta per la tessera musei che ha durata annuale e che il matematico per ovvi motivi spazio temporali ha usato solo nel mese di gennaio (e che io ho usato solo nel mese di gennaio per pigrizia fisica e intellettuale).

sabato 23 agosto 2008

non ti allargare

quando il matematico è partito, il primo febbraio, si è portato via due grosse valigie con dentro:

* la gran parte del suo guardaroba,
* la sua bibbia
Immagine di The Higher Infinite

*il pc
e molte altre cose che hanno lasciato vuoto metà dello spazio sugli scaffali e nell'armadio (aneboda ikea, larghezza cm 81, altezza cm 180, profondità cm 50).


credo possiate immaginare anche voi che in sei mesi sia stato molto facile per me riempire quel vuoto, tanto che quando il matematico ha aperto le valigie e ha cercato di riappropriarsi dei suoi spazi, sembrava non esserci mai stata la sua roba, prima di quel momento.
oggi sto tentando pigramente e disperatamente di riorganizzare gli spazi per farci stare tutto di nuovo, ma non è per nulla facile.
(sto anche facendo un po' di lavatrici, i vestiti del matematico sono impregnati dell'odore di berkeley, la fragranza ocean breeze, un misto di piscio, incenso e salsedine.)

venerdì 22 agosto 2008

scollamento-scoramento

mai come in questo periodo ciò che spero e desidero per me si allontana da quello che effettivamente la vita mi sta riservando.
non che non sia sempre stato così, anzi, solo che in questi giorni l'insoddisfazione per quello che vorrei si realizzasse (e sembra molto, molto lontano dal realizzarsi) mi innervosisce, mi spazientisce, mi intristisce.
i grandi sogni azzurropillin che popolano i miei paesaggi stonano moltissimo con i grigi che circondano le mie giornate.
deve cambiare qualcosa, deve.

giovedì 21 agosto 2008

ho voglia di scrivere

in questo periodo ho voglia di scrivere.
ci sono momenti in cui scrivo e-mail a caso per mettere a tacere questo bisogno.
mi capita periodicamente di essere colta dalla necessità di scrivere e tutte le volte finisco con l'iniziare un nuovo romanzo che si abortisce spontaneamente in pochissime settimane. perché è l'urgenza che mi frega. la fretta. quando inizio non ho mai in mente una trama precisa né dei personaggi ben caratterizzati. sento solo l'impellenza di svuotarmi, di riempire un file, di placare tutte le voci, i pensieri, i malumori e le paure accumulate.
creo un personaggio femminile e lo faccio muovere per qualche decina di cartelle tra persone antipatiche e situazioni melmose fino a quando mi sento di nuovo bene e mi sembra che il prurito alle dita che sentivo non c'è più.
e in questi giorni ho la sensazione che mi potrebbe capitare di concepire e poco dopo abortire un altro romanzo. e anche se sono un essere di sesso femminile privo di senso materno, l'idea di dar vita e uccidere consapevolmente un'altra creatura mi fa stare malissimo.

mercoledì 20 agosto 2008

metamorfosi

prima era così...


adesso è... azzurropillin!



condurre un'esistenza azzurropillin in modo coerente non è facile.
non è facile trovare magliette o felpe tinta unita dell'azzurropillin giusto.
non è facile capire quanto azzurropillin ci si può portare addosso senza sembrare completamente pazzi.
non è facile fare in modo che i propri pensieri siano sempre azzurropillin.
insomma, diventare un colore è un'impresa davvero difficile.
in ogni caso credo che uno dei prossimi passi sarà creare e distribuire gadget azzurropillin e poi ho in mente un bel progetto nel quale vorrei coinvolgervi (non vi preoccupate, lo so che siete timidi, ma potrete dare il vostro contributo in modo anonimo. ho già pensato a tutto. sto solo aspettando che torniate tutti dalle ferie!)

martedì 19 agosto 2008

le cose importanti

le cose davvero importanti non si possono scrivere in un post.
però a ben guardare si vedono, tra le righe (è anche per cancellare quello che si sarebbe letto tra le righe che ho fatto sparire sei mesi di blog).
le cose davvero importanti non si possono scrivere in un post.
perché potrebbero offendere, spaventare, preoccupare, rovinare.
le cose davvero importanti non si possono scrivere in un post.
anche se avrei bisogno di scriverle, per dar loro corpo.
le cose davvero importanti non si possono scrivere in un post.
si possono solo pensare, immaginare, ripetere, sperare di riuscire almeno a dirle a qualcuno.
le cose davvero importanti non si possono scrivere in un post.
sono le cose migliori o peggiori che potrebbero succedere dentro o fuori di me.
le cose davvero importanti non si possono scrivere in un post.
non si possono scrivere.
non si possono dire.

lunedì 18 agosto 2008

i blog degli altri

alice se ne va alle cascate del niagara
la mamma dei kids cerca di aggrapparsi alla nuova vita che la aspetta
ninna non avrebbe voluto passare le ferie tra roma e capracotta
la mamma bambina è uscita dal periodo nero
gli hobbit dialogano in modo surreale
la mamma del falcotto racconta le sue paure e il suo senso di inadeguatezza
lillarilla ha chiuso i battenti, speriamo riapra presto perché a me faceva piacere leggerla in silenzio e sapere che c'era
il secondo piano è in ferie
la mamma lettrice è tornata da una fuga all'isola d'elba
l'insegnate è stata a recanati dal buon vecchio giacomino
la ciliegina sulla torta propone dei fantastici biscottini

è incredibile come la blogsfera popoli la mia vita. seguo passo passo i progressi di persone che per lo più non ho mai visto e non conosco.
è incredibile il senso di empatia, simpatia, persino l'affetto che nutro per questi estranei che mi sono familiari.
è dolce pensare che anche voi che mi leggete in silenzio proviate per me quello che sento nel leggere i blogger cui mi sono nascostamente affezionata.
grazie a tutti, anche se non so tutti i vostri nomi e non ho mai visto le vostre facce.
grazie a fabrizio, giorgio, paola, alessandra, manuela, giada, claudia, roberto, giuliano, bruno, stefania.
(mi sono inventata dei nomi, chissà se davvero qualcuno di voi si chiama così...)

domenica 17 agosto 2008

da ppp a pmt

ci si impiegano 7 ore per passare da ppp a pmt (=piccola mansarda torinese).
sette ore per passare dall'accidia alle mille cose da fare: i panni da ritirare, la lavatrice da riempire e poi la biancheria da stendere, la cena da preparare e poi i piatti da lavare.
è incredibile come le piccole incombenze quotidiane da cui mi esonero a casa dei miei mi siano necessarie per attivare anche i pensieri.
se qualcuno se lo stesse chiedendo non ho trovato nessuna catastrofe (ovvio, avevo preso le dovute precauzioni). l'anobiino che mi ha salvato dalla porta forzata, la casa allagata, l'invasione di locuste si è dovuto accontentare di un piatto di pasta al ragù (entrambe le pizzerie sotto casa erano chiuse e il frigo è deserto).
ora vado a fare la nanna, che domani mi aspetta la solita levataccia.

sabato 16 agosto 2008

ritorno

domani ripercorrerò di nuovo tutta l'italia, questa volta da destra a sinistra.
di nuovo mi troverò a torino, da sola.
dato che mi crea moltissima ansia l'idea di aprire la porta della mia piccola mansarda torinese dopo 10 giorni d'assenza (potrebbero essere successe delle catastrofi inenarrabili in così pochi giorni, potrei trovare la porta forzata, la casa allagata, la luce saltata insieme agli elettrodomestici, un'invasione di animali non meglio identificati, le finestre divelte...) ho chiesto alla buon'anima di un anobiino se è così gentile da venire a prendermi a porta susa, accompagnarmi fino oltre la porta di casa, accertarsi con me che sia tutto in ordine (ma più probabilmente dovrà affrontare con me le conseguenze della catastrofe) e starmi vicino fino a quando sarò serena.
sono esagerata?
speriamo davvero sia una precauzione esagerata.

venerdì 15 agosto 2008

post-it


si accettano suggerimenti, consigli, promemoria. questi giorni di scazzo totale mi hanno fatto dimenticare un sacco di cose.

giovedì 14 agosto 2008

infatuazioni


mi sono presa un'infatuazione per questo modello di sabot. il fatto è che è disponibile solo in colori e disegni poco azzurropillin (fragoline, cuoricini, fiorellini e simili) così continuo a guardarli senza decidermi a comprarli.






mi sono presa un'infatuazione per questa canzone, che continuo ad ascoltare ossessivamente come se avesse poteri curativi, lenitivi, divinatori.


Immagine di Memorie di una geisha

mi sono presa un'infatuazione per questo libro, che credevo non sarei riuscita nemmeno a finire, e che invece verso pagina cento mi ha presa e tra una sessantina di pagine mi lascerà andare.

mercoledì 13 agosto 2008

pagina bianca

è davvero difficile trovare qualcosa da scrivere quando la cosa più eccitante che capita è... leggere? dormire? mangiare?
in ogni caso tra meno di 24 ore il matematico si separerà dolorosamente dalla sua famiglia (2 genitori, 2 sorelle, 2 nipoti, 1 cognato, 1 cane) e tornerà a ppp per un week end di follia (riuscire a passare più di 5 ore consecutive insieme) riscattando quella che si sta rivelando la settimana più lenta dell'anno.
ok, lo ammetto, qualcosa di buono questi giorni lo hanno mantenuto e ancora lo promettono, ma è così liberatorio lamentarsi.

martedì 12 agosto 2008

reportage da ppp


ppp fa schifo. questa foto del duomo è stata scattata da mia sorella ad aprile, oggi non potrebbe essere così bella perché il pozzo è circondato e sovrastato da delle impalcature, il cielo non è così limpido e i colori sono molto meno vivaci.
tra un paio di giorni inizierà la tradizionale rievocazione storica della macia, che è sempre uguale a se stessa da almeno 10 anni. ogni anno sembra rievocare non gli splendori medioevali o rinascimentali (non ho mai capito a che periodo storico ci si rifaccia - ma sembra non avere molta importanza) ma la rievocazione dell'anno precedente.
dopo quattro giorni di totale inedia sono sopraffatta da pensieri che giudicare pessimisti sarebbe un eufemismo. sapere che lunedì mi alzerò alle sei del mattino, passerò due ore in treno e tornerò in ufficio è un sollievo. penso che lavorare, oggi, non sia un diritto né un dovere, ma un privilegio. si dovrebbe ringraziare persino per aver ottenuto uno stage gratuito, che potrebbe essere considerato una moderna forma di sfruttamento/schiavitù.
l'invito al matrimonio di una ragazza classe 1984 che sto usando come segnalibro è deprimente. penso che il matrimonio non sia un atto di fiducia verso il futuro ma un'autentica pazzia.
vedere che tutte e quattro le pubblicazioni di matrimonio affisse nel duomo di ppp prevedono una sposa di almeno due anni più giovane di me mi crea gravi scompensi.

lunedì 11 agosto 2008

i limiti del mio linguaggio sono i limiti del mio mondo cioè di tutto ciò che io posso capire, pensare ed esprimere.
l. wittgenstein.


"è qualcosa di bello, la distruzione delle parole. naturalmente, c'è una strage di verbi, e aggettivi, ma non mancano centinaia e centinaia di nomi di cui si può fare tranquillamente a meno. e non mi riferisco solo ai sinonimi, sto parlando anche dei contrari. che bisogno c'è di una parola che è solo l'opposto di un'altra? ogni parola già contiene in se stessa il suo opposto. prendiamo "buono", per esempio. se hai a disposizione una parola come "buono" che bisogno c'è di avere anche "cattivo"? "sbuono" andrà altrettanto bene, anzi meglio, perché a differenza dell'altra, costituisce l'opposto esatto di "buono". ancora, se desideri un'accezione più forte di "buono", che senso hanno tutte quelle varianti vaghe e inutili: "eccellente", "splendido", e via dicendo? "plusbuono" rende perfettamente il senso, e così "arciplusbuono" se ti serve qualcosa di più intenso. naturalmente, noi facciamo già uso di queste forme, ma la versione definitiva della neolingua non ne contemplerà altre. alla fine del processo tutti i significati connessi a parole come bontà e cattiveria saranno coperti da appena sei parole o, se ci pensi bene, da una parola sola. non è una cosa meravigliosa? [...] non capisci che lo scopo principale a cui tende la neolingua è quello di restringere al massimo la sfera d'azione del pensiero? alla fine renderemo lo psicoreato letteralmente impossibile, perché non ci saranno parole con cui poterlo esprimere."
1984 g. orwell
è preoccupante leggere questo libro con mia sorella che all'età di 18 anni mi chiede il significato di parole come "procrastinare", "minutaglie", "mussola", "opale", "fornicare" (anche ora, che legge il post alle mie spalle, dichiara di non ricordare il significato di nessuna di queste parole... aiuto!).
eppure la vita di mia sorella è sempre pienissima di parole: msn, sms (100 al giorno gratis, li vorrai mica sprecare). non fa altro che scrivere, digitare velocissimamente sulla tastiera del pc o su quella del cellulare (rosa) che le hanno regalato le sue compagne di classe in occasione del suo diciottesimo compleanno.
non so davvero esprimere lo sconforto...
i commenti sono aperti a chiunque voglia salvare qui una parola che ritiene importante e che non vuole vada perduta. la custodirò anch'io, insieme a voi!

domenica 10 agosto 2008

vacanze

leggo e dormo.
leggo ad alta voce i capitoli dispari di "1984" e mi faccio leggere da mia sorella quelli pari. il romanzo è di una bellezza inimmaginata, e l'esperienza di lettura è quanto di più intenso avrei potuto aspettarmi.
leggo per conto mio "memorie di una geisha", l'unico romanzo presente in questa casa che non abbia letto (e mia sorella cinzia mi odierà per aver osato togliere un volume dalla sua libreria).
leggo una bozza, matita, gomma e vocabolario alla mano.
e poi dormo. dormo la notte e dormo il pomeriggio.
amo e odio il ritmo lento e sonnolento di queste giornate. adoro assecondare la mia accidia e odio il fatto che quando dovrò tornare di nuovo alla quotidianità mi renderò conto di non aver incontrato nessuna delle persone che desideravo incontrare, di non aver fatto nessuna delle cose che speravo di fare.

sabato 9 agosto 2008

1984

mia sorella chiara odia leggere. le sue letture sono limitate ai necrologi affissi per le strade di ppp. mia sorella chiara ama leggere i necrologi.
ovviamente i professori (noiosi-retrogradi-cattivi) pretendono delle letture estive più corpose da una studentessa che si appresta a frequentare la quinta superiore. in particolare la professoressa di inglese, la peggiore di tutte, pretende che si legga, durante le vacanze estive, nientemento che un libro di 305 pagine: 1984 di george orwell (e nemmeno in lingua originale).
"le mie amiche che l'hanno cominciato a leggere dicono che è una palla" sospira sconfortata la lettrice di necrologi con un italiano un po' approssimativo.
"i miei amici che l'hanno letto dicono che è un capolavoro" cinguetto entusiasta.
è così che da oggi e per i prossimi giorni io e mia sorella ci alterneremo nella lettura ad alta voce di 1984.
siamo a pagina 40 e la lettrice di necrologi, apprestandosi a cominciare il quarto capitolo, sospira sollevata "be' non è proprio una palla, per adesso".

venerdì 8 agosto 2008

ci sono

* ho attraversato tutta l'italia da sinistra a destra
* grazie a trenitalia sono arrivata puntualissima e ho preso una coincidenza a mestre che ero certa di perdere (ovviamente il treno era un carro bestiame, senza aria condizionata e senza la possibilità di aprire i finestrini. ma non si può avere tutto, quindi ben venga la puntualità, anche se a scapito della comodità)
* il matematico già domani sarà rapito dalla famiglia che festeggerà per tutto il mese di agosto il suo rientro in italia. ovviamente ppp non era un posto degno di tale evento, per cui sarà deportato in una ridente cittadina montana che ha il grande pregio di avere un'aria respirabile

giovedì 7 agosto 2008

preparativi

devo fare la valigia: li porto o non li porto i maglioni invernali da lavare? (il sotto testo è: mi faccio lavare i maglioni dalla mamma o pago il lavasecco qui sotto?)
sicuramente porterò:
* la macchina fotografica per fare un reportage di ppp (e dimostrare finalmente che il duomo di ppp è molto più bello della basilica di san pietro)
* l'ipod che mi ha regalato il matematico e sul quale mi ha caricato 6 giga di musica (compresi i brani di musica elettronica da lui personalmente composti)
* le bozze da correggere
* le 5 uova che scadono il 18 agosto (il 17 a cena non posso certo farmi una frittata con 5 uova)

adesso vado, il tempo stringe e devo assolutamente stendere la biancheria, preparare i bagagli, coccolare il matematico.
(ovviamente continuerò ad aggiornare il blog anche da ppp, non crediate che vada davvero in vacanza!)

mercoledì 6 agosto 2008

il matematico, da berkeley, si è portato qui una grossa scorta alimentare composta di burro d'arachidi, snickers e una gran varietà di "sodas" ovvero bevande gassate e zuccherose. per paura di essere fermato alla dogana ha pensato bene di accumulare la scorta sotto forma di ciccia. peccato che al momento della distribuzione abbia concentrato tutto sul girovita, accentuando il tipico fisico a cicogna che lo contraddistingue: gambette secche secche su cui si innesta un bel pancino prominente.
riuscirà il matematico ad allontanare lo spettro dell'obesità?

martedì 5 agosto 2008

ritorno a ppp

venerdì si torna a ppp. e c'è già un piccolo elenco di oggetti da mettere in valigia, persone da incontrare, libri da leggere, cose da fare, parole da scrivere. e il tempo è poco, i giorni disponibili sono 8 soltanto, eppure nella mia testa il tempo delle vacanze si dilata, si riempie di possibilità e aspettative. come se in quei pochi giorni potesse davvero succedere qualcosa di determinante.
è da alcuni mesi che non torno a ppp e da quando abito a torino vivo questo breve viaggio come un salto indietro nel tempo, come un ritorno alle origini, come l'occasione per fare i conti con le mie radici, riconciliarmi ogni volta con un pezzetto del mio passato, vedere quella che sono diventata alla luce di quella che ero.
ppp è diventata la meta di un pellegrinaggio necessario, dopo aver desiderato per anni di andarmene da lì finisco sempre per tornarci, per guardare il mio piccolo paese piovoso e pettegolo con affetto e quasi con orgoglio, con gli occhi di chi sa che non può abbandonarlo, anche se è piccolo, anche se è piovoso, anche se è pettegolo.

lunedì 4 agosto 2008

post ritorno

la regola numero uno della nuova vita con il matematico è: vietato passare le serate al computer.
no blog, no giochini scemi, no annientarsi davanti allo schermo come ho fatto negli ultimi sei mesi di vita da “single per caso”.
quindi ecco il mio primo post scritto sul treno con il mio portatilissimo eee pc.




sono un po' frastornata dal ritorno del matematico, come se anch'io fossi vittima del jet lag. ho anche tanta paura, anzi, tante paure. paura che debba andare via di nuovo, paura che le nostre due vite smettano di funzionare insieme, paura di non essere capace di reinventare la nostra coabitazione.
ma sono anche tanto felice, felice che lui abiti di nuovo la nostra mansarda torinese, felice che gli spazzolini siano di nuovo due e non uno soltanto, felice di avere il bacio della buonanotte e quello del buongiornomoregiutti.

domenica 3 agosto 2008

il ritorno del matematico e il suo essere di nuovo qui si può descrivere con l'aggettivo surreale.
non avendo altre parole vi presento i miei nuovi amici:

totonno (il guardiano del sanitrit)



spelacchiutti (il san pietro di casa mia)



filippo (il catalizzatore di pensieri azzurropillin)




ieri ho ricevuto un sacco di sms e anche un paio di telefonate di auguri. non ho risposto a nessuno ma se passate di qui vi ringrazio di cuore.

sabato 2 agosto 2008

tieni il tempo

alla fine i sei mesi che separavano il volo di partenza da quello di ritorno del matematico sono passati.
sono passati come passa il tempo, un giorno alla volta, senza accelerazioni né frenate, in modo uniforme. assolutamente indifferenti alla richiesta che trascorressero più in fretta quando la solitudine bussava più insistente, quando il bisogno di essere abbracciata stretta gridava così forte da assordarmi, quando il desiderio di un bacio chiedeva di essere avverato.
sono passati 184 giorni, la pioggia sui vetri, il letto mezzo vuoto, le cene consumate davanti al pc, i week end in casa, i cinema da sola, i baci pensati e non dati, le notti abbracciata al cuscino. è passato tutto questo e ora guardo con sollievo il calendario, guardo questo giorno, cerchiato di azzurro perché è il mio compleanno e perché il regalo più grande è arrivato, finalmente.

venerdì 1 agosto 2008

milano mi odia

che io non riesca a contemplare la possibilità di trasformare milano nella mia città non è un mistero, non si spiegherebbe altrimenti il motivo per cui mi ostini ad abitare a torino costringendomi a passare 4 ore in treno tutti i giorni.
però, ora, è evidente e inequivocabile che questa città ricambia senza farne mistero il mio sentimento di repulsione, non si spiegherebbe altrimenti il motivo per cui questa sera, appena io e la crì siamo scese dall'autobus presso i navigli, si sia alzato un vento fortissimo e abbia inziato a cadere una pioggia battente e fittissima che ci ha costrette a correre a casa.
inutile dire che quando siamo arrivate davanti all'ingresso eravamo bagnate fino al midollo