mercoledì 31 dicembre 2008

bilancio 2008

ed ecco il mio bilancio per l'anno 2008.
il metodo, assolutamente oggettivo, per il bilancio di quest'anno, saranno i libri.
negli ultimi 366 giorni (non dimentichiamo che questo è stato un anno bisesto) ho letto 73 libri.
i più belli in assoluto -per me- in ordine sparso:

* dona flor e i suoi due mariti - amado
* 1984 - orwell
* le ceneri di angela - mccourt
* la strada - mccarthy
* carne e sangue - cunnigham
* tre volte invano - poddi
* prima di sparire - covacich

ce ne sarebbero altri che ho amato molto, ma che rispetto a quelli sfumano un po', anche se magari, appena chiusi, li avrei messi con certezza in classifica.
direi quindi che il bilancio è decisamente positivo.
il buon proposito per l'anno nuovo è leggere qualche classico della letteratura italiana del '900:

* l'isola di arturo - morante
* la giornata di uno scrutatore - calvino
* il sistema periodico - levi
* la luna e i falò - pavese
* quel pasticciaccio brutto de via merulana - gadda

e ovviamente, buone letture a tutti! vi auguro un 2009 pieno di serenità, salute e ottimi libri (che di solito cacciano via un sacco di mali).
poteva essere facile e indolore il passaggio tra un anno e l'altro?
ovviamente no!
così ecco che la lavatrice ha deciso di far lampeggiare due o tre spie contemporaneamente a metà di un lavaggio segnalando a modo suo l'autodistruzione in atto.
il pronto intervento interverrà prontamente venerdì due gennaio.
nel frattempo i panni se ne staranno a marcire mezzi insaponati nel cestello.
in compenso il matematico ha deciso di abbandonare anzitempo mamma&papà, nipote1&2, sorellauno&due, cognato1&cane2 per tornare a godersi la piccola mansarda torinese con la sottoscritta. il 2 gennaio sarà qui, insieme al tecnico della lavatrice (anzi, un po' dopo).

martedì 30 dicembre 2008

dio salvi i pendolari dalle ferrovie dello stato

questo 2008 si chiude con un ritardo di 40 minuti ci-scusiamo-per-il-disagio.
e una domanda sorge spontanea: com'è possibile che un treno che è sempre stato puntuale o quasi, adesso fa sistematicamente decine di minuti di ritardo?
ecco svelato l'arcano: l'eurostarcity 9728 (già ic plus 618) partiva da venezia alle 14.04, ora parte da venezia alle 14.32. l'arrivo a milano, però, è previsto sempre per le 16.55. previsione che è stata smentita dai ritardi quotidiani che si sono presentati molto più puntuali dei treni.
in compenso da gennaio le modalità d'accesso ai treni diventeranno più rigide: non sarà possibile salire su treni di categoria inferiore al biglietto/abbonamento di cui il viaggiatore è in possesso.
esempio: avete un biglietto intericty ma il vostro treno ha 40 minuti di ritardo. in compenso c'è un treno regionale puntuale che sta per partire proprio per la destinazione che volete raggiungere. che fate, non salite?! certo che sì.
be' vi auguro che durante il viaggio non passi il controllore: è autorizzato a multarvi. o meglio a farvi un biglietto per il "cambio servizio". significa che nonostante stiate pagando di più, vi sarà chiesto di pagare ancora di più.
per un viaggiatore occasionale è sicuramente una seccatura questo sistema rigidissimo di ammissione ai treni (soprattutto con un orario dei treni poco rigoroso come il nostro). pensate l'effetto che può avere un provvedimento simile sui pendolari.

lunedì 29 dicembre 2008

questa sera abbiamo fatto 65 minuti di ritardo. ebbene sì, ricomincia la dura vita del pendolare (che in due anni non è mai stata così dura).
ufficio semideserto e semisilenzioso.
sciarpa nuova molto bella, calda e morbida.
libro in lettura molto bello, prosa vivace e personaggi interessanti.
operazione pneumotorace rimandata a venerdì.
matematico in procinto di andare a sciare.
il signore delle mosche, in arrivo con il matematico.
piatti da lavare.
libri da spedire.
stasera oroscopo di fox per il 2009.
domani ultimo giorno in ufficio.
comprare guanti per il matematico.
comprare tazza nuova.
succo al mirtillo già comprato.

domenica 28 dicembre 2008

west coast

eccoci in diretta dalla piccola mansarda torinese che a parte un mucchio di polvere sembra essere in buono stato.
abbiamo assistito a un breve incontro tra azzurropillin e alice (la bestia probabilmente era a cuccia) irrorato da dell'ottima acqua naturale.
dopo la dipartita di alice, azzurropillin ha rotto -nell'ordine- la sua tazza per la colazione e un bicchiere. è riuscita a non ferirsi e a raccogliere i cocci -abbondanti e minuscoli soprattutto quelli della tazza.
ha saputo che il pneumotorace della sua amica sarà operato domani o dopodomani (quindi non smettete di pregare).
ha saputo che il matematico è giunto sano e salvo tra le montagne friulane in compagnia di due genitori, due sorelle, due nipoti, un cognato -e forse un cane.
ora azzurropillin se ne va a fare un bagno caldo, che domani la aspetta la sveglia alle 6.17, il treno in ritardo, 90 mail cui rispondere...

sabato 27 dicembre 2008

prima di partire per un lungo viaggio

domani mi aspetta il solito viaggio coast to coast. vabbè non proprio costa ma avete capito.
riempirò lo zaino con tutti i libri che mi sono arrivati a natale, con un po' di preoccupazione per la mia amica del pneumotorace, che domani si opera per riattaccare il polmone alla pleura (pregate tutti laicamente che l'operazione abbia successo) e con tanta nostalgia del matematico, che in questi giorni non ho quasi visto, anche se ppp è grande quanto la nostra mansarda torinese.
domani sera a porta susa dovrebbe esserci un gemellaggio tra azzurropillin e alice e la bestia, è stato confermato.

venerdì 26 dicembre 2008

ansia

dopodomani tornerò a torino (da sola, il matematico resta a ppp ancora per un po').
come al solito il tempo mi è scivolato tra le mani senza che me ne rendessi conto.
come al solito mi sta salendo l'ansia da ritorno: troverò la casa allagata? occupata da clandestini? la porta scassinata? il sanitrit in sciopero? (ho mandato una mail ad alice che essendo rimpatriata potrebbe accogliermi, speriamo).
ho anche un po' di ansia da ufficio, un po' di ansia da viaggio in treno, un po' di ansia in generale.
speriamo che passi.

giovedì 25 dicembre 2008


oggi abbiamo festeggiato gli 80 anni di mia nonna.
c'era il sole, c'era un sacco da mangiare, c'era la torta, la tombola, un ananas in palio.

mercoledì 24 dicembre 2008

piccole donne crescono


tra le mie gravissime lacune letterarie c'è quella di non aver mai letto piccole donne. il fatto è che fino agli 11 anni rifiutavo i libri con la stessa intensità con cui ora li divoro.
ho pensato che "non è mai troppo tardi" e scartabellando negli armadi ho ritrovato questa edizione mondadori del 1981 che mia sorella maggiore ha letto e riletto e riletto mentre io scorazzavo in cortile. sono a pagina 86 e la cosa davvero evidente è che "ogni cosa ha il suo tempo" e 26 anni non sono l'età giusta per leggere piccole donne con una traduzione così datata.
la biblioteca di ppp offre un'edizione ancora precedente, che assicura delle chicche di leziosità davvero imperdibili:
"però non è giusto che talunte ragazze abbiano tante cosette graziose ed altre niente del tutto" [...] "ma noi almeno abbiamo i nostri genitori e ci vogliamo bene" - osservò beth dal suo cantuccio. i quattro giovani visucci suoi quali si riflettevano le fiamme del caminetto si rannuvolarono
e via così...

martedì 23 dicembre 2008

sempre sul pezzo

in teoria sarei in ferie. in pratica sono sempre sul pezzo.
di notte sogno l'ufficio e i miei colleghi. di giorno controllo le e-mail e giro agli altri quelle urgenti per risolvere problemi che da qui non potrei risolvere.
mi sento in colpa perché ho lasciato la crì in braghe di tela a smazzarsi le rogne, mi sento in colpa perché vedo che la crì alle 19 è ancora in ufficio a scrivere mail mettendomi in copia, mi sento in colpa perché so che lunedì prossimo, se ci saranno rogne, passerò intere mezz'ore al telefono a farmi dettare mail in inglese dalla crì, o dalla tris o dalla cate.
ma domani e dopodomani e dopodopodomani l'ufficio sarà chiuso, quindi il mio senso di colpa potrà stare in ferie per un po'.

lunedì 22 dicembre 2008

non me la sono sentito di bere

questo post è soprattutto a uso e consumo di mammamatematico.



giorno venti io e il matematico siamo approdati a ppp.
il giorno venti il matematico è andato alla cena in occasione del compleanno di uno dei suoi nipoti.
il giorno ventuno ho chiesto al matematico "com'è andato il compleanno?" e il matematico ha risposto "non ho bevuto niente, non me la sono sentita di bere: una bottiglia si è rovesciata sui crostini al salmone, e l'altra è stata tutto il tempo senza tappo".

ora, chi non conosce il matematico così intimamente non può sapere a che livelli si elevi il suo terrore delle briciole nell'acqua. non so immaginare quali leggi fisiche -secondo il matematico- riescano a superare le briciole per entrare volontariamente in un angusto collo di bottiglia, sappiate comunque che, pur di non rischiare di bere dell'acqua contaminata, è stato per tutta una serata senza bere nulla.

domenica 21 dicembre 2008

parole nuove

ieri ho imparato una nuova parola: pneumotorace.
non sempre imparare parole nuove fa piacere. in questo caso non mi ha fatto per nulla piacere impararne il significato sul campo (pneumotorace non l'ho imparato sul mio polmone, ma su quello di una persona che mi è molto vicina).

sabato 20 dicembre 2008

tornare a ppp sta diventando sempre più faticoso. penso che in fondo "cosa li faccio a fare 500 chilometri, per fermarmi pochi giorni, avere tempo per poco o nulla, pochi o nessuno".
è stata sufficiente una telefonata per cambiare tutto.
non solo il senso del mio essere qui, ma anche il senso di questo 2008, il senso dell'amicizia e il senso della vita in generale.

venerdì 19 dicembre 2008

alzarsi alle 5.20 è quasi come alzarsi alle 6.20. prendere il treno alle 5.59 è quasi come prendere il treno alle 6.59. arrivare a milano alle 7.47 è quasi come arrivare a milano alle 8.47.
arrivare in ufficio alle 8.10 è molto diverso che arrivare che arrivare alle 9.10, alle 8.10 l'ufficio è deserto e silenzioso. per 40 minuti si lavora immersi in un silenzio irreale, senza le chiamate dei manoscrittari, senza il ticchettio delle tastiere.
è sicuramente affascinante arrivare in ufficio alle 8.10, ma credo non lo farò mai più. la sveglia alle 5.20 è stata una pessima idea. tanto più che adesso dovrei avere le energie per saltare e cantare a squaciagola "stringimi ancora tra nuvole e lenzuola" o "e non mi resta, che allacciare un paio d'ali alla mia testa", invece la mia massima aspirazione sarebbe quella di morire sotto le coperte.
(domani mi aspettano 500 chilometri in treno)

giovedì 18 dicembre 2008

capodanno in piazza vittorio? no, i can't

ecco cosa si farà in piazza vittorio a torino per celebrare la fine di quest'anno e per rallegrarci di fronte al 2009 di crisi, depressione, privazioni, suicidi collettivi, disoccupazione che ci aspetta.
cito dal sito http://www.comune.torino.it/ucstampa/comunicati/article_918.shtml

Cuore della festa, come detto, sarà Piazza Vittorio Veneto dove, dalle ore 22.30, sopra il palco allestito sull’esedra tra via Bava e il lungo Po, il dj Pony inizierà a intrattenere il pubblico con la sue performance musicali. Alla stessa ora, da via Po all’altezza di via San Massimo, partiranno due tra le più conosciute fanfare di strada italiane, la Bandakadabra-Pappazum e la Fantomatik Orchestra, che tra musica e gag marceranno tra la gente fino a raggiungere la struttura palco di piazza Vittorio Veneto. Spazio che, dopo le 23, sarà set scenico per l’esibizione degli artisti acrobati del Cirko Vertigo che, in collaborazione con Sonics, presenteranno lo spettacolo “Meraviglia, il cielo sopra Torino”. Allo scoccare della mezzanotte via ai fuochi d’artificio. Lo spettacolo pirotecnico durerà una ventina di minuti e i fuochi saranno sparati attraverso piattaforme aeree posizionate sul ponte della Gran Madre. Dopo, ancora musica e festa. Voce della serata dal palco della piazza sarà l’attore Daniele Lucca. Agli auguri e al brindisi di mezzanotte si unirà il sindaco Sergio Chiamparino.


in grassetto potete vedere evidenziati i motivi per cui io non ci sarò: una via che si chiama bava non sembra un bel posto, un dj che col suo nome rievoca un equino mi fa orrore, una fanfara che si chiama bandakadabra-pappazum mette i brividi, ma soprattutto circo con scritto con la k è una cosa indegna.

mercoledì 17 dicembre 2008

agli sgoccioli

questa sera 50 magnifici minuti di ritardo. insomma, per essere sicura di arrivare al concerto dei negramaro di venerdì, dovrò uscire un'ora prima dall'ufficio. ma come si chiede di uscire un'ora prima per... andare a un concerto? vi farò sapere.
questa sera lavatrice. pare che non potendo piovere per sempre, domani a torino ci sarà eccezionalmente il sole.
sabato mattina treno direzione ppp.
sarò di ritorno a torino il 28 dicembre per passare un fantastico capodanno in solitaria (a meno che mia cugina o mia sorella non decidano di farmi compagnia).
pare che il sanitrit abbia iniziato a produrre rumori sospetti. metto la mano sul fuoco che si romperà il giorno 31 nel tardo pomeriggio.
del resto vi ricordo che il mio 2008 è iniziato con la casa allagata (pare che l'assicurazione, non molte settimane fa, abbia pagato gli stucchi danneggiati dell'inquilina del piano di sotto).
adesso vado a farmi un bagno.

martedì 16 dicembre 2008

20 minuti di ritardo all'andata
35 minuti di ritardo al ritorno

chissà se per la fine della settimana si riuscirà ad arrivare -di nuovo- quasi puntuali.

lunedì 15 dicembre 2008

inaugurazione

oggi abbiamo inaugurato il nuovo orario di trenitalia con un'ora e 15 minuti di ritardo.
mentre la freccia rossa "accorcia le distanze fa crescere l'italia", a noi pendolari coglioni ci si accorcia la vita e ci cresce la bile.

domenica 14 dicembre 2008

odio il natale

odio il natale.
odio le lucine tristi.
odio dovermi sentire in dovere di fare regali.
odio tutta la gente che affolla i portici e i negozi.
odio dover accettare regali non azzeccati, che non fanno altro che mettere in luce il fatto che chi ha pensato quel regalo per me non mi conosce.
odio il fatto di dover partecipare ad occasioni conviviali.
odio tutta la falsità che permea questo periodo dell'anno.

sabato 13 dicembre 2008



mi sento in dovere di comunicare all'universo mondo che è on line questo sito: www.rerepre.org.
un sito che vuole sensibilizzare sui diritti negati ai braccianti dell'editoria.
un sito che vuole denunciare la decadenza dell'editoria, che sempre più spesso finisce per mettere sugli scaffali delle librerie testi mal tradotti, pieni di refusi, redazionalmente poco curati, non per l'incompetenza di chi li lavora ma per i tempi sempre più stretti, le retribuzioni striminzite, le pessime condizioni contrattuali.
come precaria del settore, non posso che sostenere e condividere il fine di questa rete e sperare che qualcosa cambi, non solo per i braccianti dell'editoria, ma per tutti i lavoratori precari -che in italia sono tanti- che sono i primi a trovarsi a spasso adesso che la parola più pronunciata è "crisi".

ps: vi lascio in link a questa iniziativa lanciata dal sito

venerdì 12 dicembre 2008

we wish you...

se qualcuno se lo stesse chiedendo... per natale vorrei solo libri in regalo.
alcuni di quelli che desidero, sono già nella mia wish list di anobii.
ma sono sicura che vorrei moltissimo dei libri fantastici che non posso desiderare perché non li conosco e non ne ho mai sentito parlare.
oggi, per esempio, fahrenheit 451 ha salvato il mio viaggio di ritorno (senza sciopero ma con 30 minuti di ritardo, tiè). e lo stesso vale per molti altri libri che salvano quotidianamente il mio andare e tornare da milano a torino.

mercoledì 10 dicembre 2008

un nuovo lavoro

credo che tra non molto avrò un nuovo lavoro: cercare un nuovo lavoro.
dovrò affinare l'arte del cv e della lettera d'accompagnamento.
dovrò ritoccare il guardaroba per non fare la figura della piccola fiammiferaia ai colloqui.
dovrò setacciare pagine gialle e siti internet in cerca di destinatari.
dovrò accettare rifiuti e porte in faccia.
e tutto questo non perché non mi rinnoveranno il contratto o perché il mio lavoro non mi piaccia più, ma perché trenitalia mi odia (oggi la neve, venerdì lo sciopero, quando va male il suicida, quando va bene il tipico ritardo all'italiana), perché pare sposteranno l'ufficio ancora più lontano (dal mio punto di vista), perché questo pendolarismo assurdo è diventato insostenibile, perché voglio più tempo per vivere.

martedì 9 dicembre 2008

attesa

il matematico è alla riunione straordinaria di condominio.
c'è stata una raccolta firme contro l'aumento -ritenuto ingiustificato- del costo del riscaldamento e oggi se ne discute nei locali della portineria -ovunque siano.
io me ne sto qui, in attesa di sentire i suoi passi avvicinarsi.

lunedì 8 dicembre 2008

in questi tre giorni di week end mi sono sottoposta volontariamente alla terapia del sonno.
10 ore a notte per tre notti.
il "corpo adesivo" del matematico che tenta tutte le notti di appropiarsi della mia parte di coperte e i vicini che alle 3 e 30 di sabato notte, colti dall'euforia, si sono messi a schiamazzare animatamente davanti alla nostra porta, non mi hanno dissuasa dal mio intento.
peccato solo che la terapia sia durata così poco.

domenica 7 dicembre 2008

è che non bisognerebbe mai immaginarsi niente troppo in dettaglio, perché l'immaginazione finisce per mangiarsi tutto il terreno su cui una cosa potrebbe succedere
andrea de carlo -due di due-

ecco a voi il corto più carino tra quelli che ho visto del sottodiciottofilmfestival.


sabato 6 dicembre 2008

credo che la voglia di scappare da un paese con 20000 abitanti, vuol dire che hai voglia di scappare da te stesso, e credo che da te non ci scappi neanche se sei eddy merckx.


ho desiderato per anni di andarmene da ppp, che di abitanti ne ha 10.000, frazioni incluse. ho sognato per anni di vivere in un posto dove nessuno dice in dialetto che sei la figlia di tal dei tali, che stai con tizio caio e che lavori da caio sempronio solo perché pinco pallo ha messo una buona parola.
e fortunatamente ci sono riuscita.
non abito più in un paese con 3 farmacie in tutto; che se non vai in chiesa il prete se ne accorge, e le pettegole lo riferiscono a tua madre e tua nonna; che qualunque cosa tu faccia passa di bocca in bocca e una goccia diventa un mare, una lucciola una lanterna; che per andare al cinema devi fare 30 chilometri; che la libreria più fornita ha solo i primi 10 titoli in classifica.
adesso sto in una città che in un solo week end mi offre una mostra (bellissima) sul minas gerais, il torino film festival e un mucchio di altre mostre, concerti e possibilità.

venerdì 5 dicembre 2008

frenitalia

se voleste, il 15 dicembre, andare da chivasso a magenta in treno, sappiate che non si può. treni regionali che servono quella tratta ce ne sono solo fino al 13 dicembre secondo il sito www.ferroviedellostato.it
se voleste sapere quanto vi costerebbe un abbonamento da torino a milano per il mese di gennaio, spiacenti, non si può sapere.
se vedete che l' intercity plus su cui avete viaggiato tutti i giorni per due anni, dal 15 dicembre sarà un eurostarcity, costerà 3 euro in più ai viaggiatori normali, e impiegherà 3 minuti in più a percorrere la tratta, tranquilli, è tutto normale, siamo in italia.

giovedì 4 dicembre 2008

basterebbe...

* non doversi alzare quando ancora i termosifoni sono spenti
* avere sempre un libro da 4 stelline da leggere (ho appena finito dona flor, che meraviglia)
* avere sempre i miei blog di fiducia aggiornati con dei post allegri o struggenti o intelligenti
* avere sempre la saggezza, la fermezza, la scorbutichezza, la dolcezza del matematico a portata di mano
* avere sempre treni puliti, puntuali, temperati
* avere sempre le risposte giuste, anche alle domande sbagliate
* avere sempre qualcuno che mi consiglia e mi presta bei libri da leggere

basterebbe questo e poco altro per aumentare la qualità della mia vita in modo sostanziale.

mercoledì 3 dicembre 2008

dona flor e i suoi due mariti

amo i libri intimisti, con pochi personaggi e una scrittura asciutta, essenziale, senza fronzoli, senza parole superflue.
amo i libri che vanno direttamente nel cuore della storia, che colpiscono il centro.
dona flor e i suoi due mariti è un libro con un mucchio di personaggi, sovrabbondante, prolisso, pleonastico, affollato. è un libro generoso, gioioso, ridondante.
insomma. avrebbe tutte le caratteristiche per non piacermi, per risultare noioso, pesante, insopportabile ai miei gusti di lettrice.
eppure c'è qualcosa che mi tiene incollata alle pagine, che mi ha fatto rimandare un paio di impegni, che mi chiama e mi trattiene.
è solo per sapere cosa sarebbe successo a dona flor che questa mattina mi sono strappata dal tepore del piumone. è stato il pensiero di potermi immergere nei sapori della cucina baihana, di poter origliare i pettegolezzi delle comari, di curiosare tra le pieghe della storia che mi ha fatta alzare.
e credo che uno dei miei motivi per cui vale la pena vivere sia di sapere che ci sarà sempre un libro magnifico che aspetta solo di essere letto.

martedì 2 dicembre 2008

sull'orlo di una crisi di nervi

credo che sia arrivata la tipica goccia che fa traboccare il vaso.
sono davvero esaurita.
stamattina ho rischiato di saltare come un tappo di spumante (nel senso che ho rischiato di fare una crisi isterica in mezzo all'ufficio).
è che, già non è facile fare la pendolare torino milano. ma se si aggiunge il fatto che spesso i treni sono in ritardo, che se i treni funzionano è la metropolitana che si ferma o per lo sciopero o per un guasto. e se almeno una delle due cose va liscia, allora è il server dell'ufficio che dà forfait.
ecco, io mi sono un po' rotta le scatole.

lunedì 1 dicembre 2008

tantiaugurimoregiutti

domani è il compleanno del matematico e io non ho ancora nemmeno pensato a un regalo.
se qualcuno ha qualche idea dell'ultimo minuto è ben accetta.
ma cosa può far contento un matematico studioso di teoria degli insiemi, estimatore e compositore di musica elettronica, esperto dell'arte dello schemetto, della lista, della tabella, lettore compulsivo del "sito che fa ridere solo a lui", giocatore metodico di popmundo, di ogame, di lagoonb?